Dislessia

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COS’E’ LA DISLESSIA EVOLUTIVA? Video Elisir Dislessia – Rai3 2014 


La Dislessia Evolutiva è un disturbo che si manifesta nella difficoltà di apprendere a leggere nonostante un’istruzione idonea, un’intelligenza adeguata, un’integrità neurosensoriale e un ambiente socioculturale favorevole.

Essa dipende da disabilità cognitive di base che sono frequentemente di origine costituzionale (world Federation of Neurology, cit. in Ellis, 1984).

La perdita della capacità di leggere in seguito a eventi patologici che comportano danni cerebrali viene invece definita Dislessia Acquisita. (D’ora in poi per brevità useremo il termine Dislessia per riferirci alla Dislessia Evolutiva, cioè a quella forma che si manifesta di solito nei bambini).

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento e, come tale, si manifesta in bambini normodotati dal punto di vista intellettivo. Ciò significa che non ci si deve stupire del fatto che un bambino presenti lacune “solo in alcune attività”, ma, al contrario, bisogna considerare questa caratteristica come una peculiarità, un segno tipico che può orientare l’insegnante e il genitore verso una richiesta specifica di approfondimento diagnostico. È invece ancora molto diffusa la tendenza a considerare questi segni lacunari come comportamenti caratteristici del bambino svogliato, che “potrebbe fare di più ma non si impegna abbastanza”, magari affidandosi alla propria esperienza pluriennale di insegnamento.

In questo arco di tempo le conoscenze si sono molto sviluppate in campo clinico, soppiantando l’ipotesi molto diffusa in precedenza che i disturbi di lettura fossero la manifestazione di disturbi psico-affettivi del bambino e mettendo in evidenza come le difficoltà specifiche di apprendimento hanno una base neuropsicologica, cioè dipendono dal cattivo funzionamento di microcircuiti neuronali o da lievi alterazioni di aree corticali.

Le difficoltà comportamentali, che sono quasi sempre associate ai disturbi di apprendimento, non sono dunque la causa delle difficoltà bensì un effetto, in quanto sono la reazione a una situazione di disagio e spesso di rifiuto del bambino a operare in un ambito nel quale incontra degli ostacoli nell’acquisizione di un’abilità.

È evidente che a questo punto viene a crearsi una sorta di circolo vizioso per cui il disagio emotivo, causato dalla difficoltà, ostacola ulteriormente le condizioni per un recupero.

LA DISLESSIA RACCONTATA DA UN DISLESSICO

Un video interessante dove Giacomo Cutrera, ragazzo dislessico, ora laureato in Ingegneria, racconta la sua esperienza formativa da dislessico. Parla delle sue difficoltà scolastiche ma anche dei suoi successi scolastici grazie alle strategie facilitanti e compensative adottate dai suoi insegnanti.

COME SI MANIFESTA?

Si può manifestare con:

  • lettura scorretta (numero di errori commessi durante la lettura);
  • lettura lenta (tempo impiegato per la lettura);
  • difficoltà di comprensione del testo scritto indipendente sia dai disturbi di comprensione in ascolto che dai disturbi di decodifica (correttezza e rapidità) del testo scritto.

Il bambino spesso compie nella lettura e nella scrittura errori caratteristici come l’inversione di lettere e di numeri (es. 21 – 12) e la sostituzione di lettere (m/n; v/f; b/d). A volte non riesce ad imparare le tabelline e alcune informazioni in sequenza come le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi dell’anno. Può fare confusione per quanto riguarda i rapporti spaziali e temporali (destra/sinistra; ieri/domani; mesi e giorni;lettura dell’orologio) e può avere difficoltà a esprimere verbalmente ciò che pensa. In alcuni casi sono presenti anche difficoltà in alcune abilità motorie (ad esempio allacciarsi le scarpe), nella capacità di attenzione e di concentrazione. Spesso il bambino finisce con l’avere problemi psicologici, quale demotivazione, scarsa autostima, ma questi sono una conseguenza, non la causa della dislessia. Il bambino appare disorganizzato nelle sue attività, sia a casa che a scuola. Ha difficoltà a copiare dalla lavagna e a prendere nota delle istruzioni impartite oralmente.

COME LEGGE UN DISLESSICO

Di seguito un interessante video su come legge un dislessico.

DISTURBI ASSOCIATI

  • Disturbi nell’organizzazione dello spazio
  • Disturbi del linguaggio
  • Disturbi nella coordinazione motoria
  • Disturbi nell’esecuzione di procedure
  • Disturbi nella memoria di lavoro
  • Disturbi dell’attenzione e iperattività
  • Disturbi del comportamento e della condotta

COME SI RICONOSCE?

Già nella scuola dell’infanzia bambini che presentano uno sviluppo linguistico (sia in produzione e/o comprensione) atipico, come parole storpiate, scarso vocabolario, dovrebbero consultare il pediatra che nel bilancio di salute annuale deve monitorare le situazioni a rischio valutando anche l’anamnesi familiare (presenza di disturbo specifico del linguaggio, dislessia) ed inviando il bambino alle strutture competenti. E’ ritenuto campanello d’allarme se al termine del primo anno della scuola primaria di primo grado il bambino presenta una delle seguenti caratteristiche: 1) difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema grafema; 2) mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura; 3) eccessiva lentezza nella lettura e scrittura; 4) incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile.

In questo caso è opportuno consultare le strutture competenti rivolgendosi ad uno specialista (neuropsichiatra, psicologo) per avere una diagnosi.

QUANDO SI FA LA DIAGNOSI?

La diagnosi viene posta alla fine del II anno della scuola primaria. Già alla fine del I° anno della scuola primaria, tuttavia, profili funzionali compromessi e presenza di altri specifici indicatori diagnostici (ritardo del linguaggio e anamnesi familiare positiva per DSA) possono anticipare i termini della formulazione diagnostica. Un’ulteriore strumento per la rilevazione di queste difficoltà è lo screening, inteso come ricerca-azione da condurre direttamente nelle scuole, da parte di insegnanti formati con la consulenza di professionisti sanitari. Esso andrebbe condotto all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia con l’obiettivo di realizzare attività didattiche-pedagogiche mirate a potenziare le abilità deficitarie. Nel caso in cui alla fine dell’anno permangano significativi segnali di rischio è opportuna la segnalazione ai servizi sanitari per l’età evolutiva. La diagnosi viene effettuata da un equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatria Infantile, Psicologo e Logopedista.

COME INTERVENIRE?

Intervento pratico sui DSA – A cura di Dott.ssa Diana Giannattassio (Pedagogista)

Nel video di seguito si riportano degli interventi di recupero su grafia, consapevolezza fonologica e abilità sub-lessicali.

Video Interessante


 LA DISLESSIA IN ADOLESCENZA

Riflessioni del Prof. Giacomo Stella sull’adolescente dislessico, con suggerimenti utili inerenti l’intervento da parte dei docenti.

Segue il video


Guide di orientamento pedagogico-didattico

Si riportano di seguito dei documenti in pdf di utile orientamento pedagogico e didattico per genitori di bambini con dislessia, insegnanti di alunni con dislessia e ragazzi dislessici.

Consulta le GUIDE IN PDF

 Consulta anche un prezioso documento sulle strategie didattiche per alunni dislessici in ogni ordine di scuola.

Interessante sito contenente materiali didattici per alunni dislessici e non solo.

 Immagine

E’ il sito di Maestra Antonella.

STRUMENTI COMPENSATIVI PER DISLESSICI I LIBRI DIGITALI E IL DISLESSICO

Un grande aiuto all’autonomia nello studio dei ragazzi dislessici è data dall’uso dei libri digitali: si tratta di metterli in condizione di poter usare il pc per far leggere i libri scolastici e possibilmente eseguire i compiti.

Un’analisi interessante si trova sul sito www.leonardoausili.com.

Per fare questo è necessario ordinare i libri digitali presso LibroAid seguendo le spiegazioni della guida e poi dotarsi di due componenti software : la “VOCE” e un SOFTWARE DI GESTIONE DELLA SINTESI che permetta l’apertura dei documenti, di regolare la velocità di lettura e il tono della voce. Sono disponibili software che permettono anche di trasformare il testo in audio per poterlo poi ascoltare con l’MP3 e di elaborare i testi digitali come quelli cartacei.

Per trovare delle voci basta fare una piccola ricerca in internet, per esempio sul sito www.librodiscuola.altervista.org.

Uno dei migliori software gratuiti in circolazione è LeggiXme del Prof. Giuliano Serena.

scienzeScarica il software LEGGIXME

RICHIESTA LIBRI DIGITALI

Lo schema di seguito riassume i passaggi necessari perché un genitore di un bambino dislessico possa richiedere dei libri digitali.

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Figura – Schema di sintesi per richiesta libri digitali a cura di Marcella Peroni
 

SOFTWARE SCARICABILI PER RECUPERO E POTENZIAMENTO DISLESSIA

 

LA LETTURA DEI LIBRI DIGITALI CON CARLO MOBILE (Anastasis)

Video interessante

 

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