AUTISMO, CONOSCERE ED INTERVENIRE
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CONOSCERE L’AUTISMO
I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO A cura di Paola Venuti – DISCoF Università di Trento
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IL TRATTAMENTO DELL’AUTISMO
Consulta le LINEE GUIDA per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti
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TRA I POSSIBILI INTERVENTI
LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA (CAA)
Cos’è la CAA?
E’ possibile definire Comunicazione Aumentativa/Alternativa (CAA) ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il linguaggio verbale orale. Non è corretto parlare di comunicazione alternativa soltanto, perché la CAA è multimodale; ne consegue che se esistono emissioni verbali, queste vanno mantenute e potenziate.
A chi possono essere rivolti interventi di CAA?
Lo sviluppo della CAA è stato inizialmente sollecitato per incrementare le abilità comunicative di bambini (in particolare quelli con esiti di Paralisi Cerebrale Infantile) in cui era evidente la discrepanza tra linguaggio espressivo, gravemente deficitario, e linguaggio ricettivo (comprensione) che non presentava invece severe compromissioni. Esperienze successive hanno però evidenziato che anche in alcuni casi di insufficienza mentale gli interventi di CAA hanno ottenuto buoni risultati.
Attualmente questi interventi vengono effettuati nelle seguenti condizioni di disabilità:
- condizioni congenite (ad es. PCI, sindromi genetiche, ecc.)
- condizioni acquisite (ad es. esiti di trauma cranico, ictus, ecc.)
- condizioni neurologiche evolutive (ad es. Sclerosi Laterale Amiotrofica, AIDS cerebrale, Sclerosi Multipla, Morbo di Parkinson, ecc)
- condizioni temporanee
In alcuni casi sono stati realizzati interventi di CAA anche con persone affette da autismo. In alcuni casi di autismo l’intervento di CAA ha ottenuto come risultato più evidente un miglioramento del comportamento sociale; in altre parole, queste persone hanno potenziato le loro abilità di autocontrollo.
Gli strumenti
La CAA è per definizione multimodale, dunque sono diverse le modalità espressive che si possono utilizzare. Oltre al linguaggio (inteso come comunicazione verbale e non verbale) è possibile fornire al disabile altri strumenti che possono essere suddivisi nelle seguenti categorie:
- le tabelle di comunicazione
- i VOCAs (Vocal Output Communication Aids)
- i software di comunicazione che si utilizzano con il Personal Computer (PC)
Le tabelle di comunicazione
Il disabile indica (utilizzando le modalità che la patologia rende disponibili, ad es. nei casi di gravi compromissioni motorie agli arti inferiori e superiori è possibile indicare con lo sguardo un apposito pannello) i simboli contenuti nella tabella (che corrispondono ad una serie di messaggi) per comunicare con gli altri.
Partendo da tale finalità, le tabelle di comunicazione vengono costruite valutando un insieme di aspetti contemporaneamente: la selezione del vocabolario (considerando i bisogni manifestati dalla persona ed il contesto in cui la tabella sarà utilizzata), gli aspetti fisici e sensoriali del disabile (mobilità, postura, vista, etc), il fattore intellettivo.
I diversi messaggi contenuti nella tabella possono essere rappresentati in modi diversi: oggetti concreti, miniature di oggetti, simboli grafici (foto, disegni), lettere o parole.
Per comprendere meglio vedi la presentazione “Le parole della maestra“
TRA I POSSIBILI APPROCCI
IL PROGRAMMA T.E.A.C.C.H.
Treatment and Education of Autistic and related Communication Handicapped CHildren
Il programma nasce nel 1966 nella Carolina del Nord, come progetto di ricerca finalizzato dal governo federale statunitense.
Diretto da Eric Schopler e colleghi, il progetto cominciò la sua evoluzione partendo da una esperienza clinica nella University of North Carolina fino a diventare nel 1972 il programma ufficiale adottato per l’autismo nell’intero Stato.
Dalla sua nascita la divisione Teacch ha lavorato con 4000 persone affette da autismo nella Caroline del Nord e nel corso degli anni il programma è stato adottato e sviluppato anche in altre parti del mondo.
L’University of North Carolina continua ad essere il riferimento principale della esperienza, offrendo servizi, opportunità di formazione e di ricerca.
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IL PROGETTO: Sei speciale e sei uno di noi grazie anche al TEACCH
PER SAPERNE DI PIÙ CLICCA QUI
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AUTISMO AD ALTO FUNZIONAMENTO – Come superare i problemi comportamentali
Suggerimenti utili per genitori, educatori e docenti (fonte: http://it.m.wikihow.com)
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A cura dello Sportello Provinciale Autismo Vicenza (Fonte: http://www.autismovicenza.it)
Comunicatore per autismo ZO’E’
COSA E’ ZO’E’?
“Zo’è” è un comunicatore dinamico, leggero e versatile che può essere sfruttato per qualsiasi applicazione nell’ambito della comunicazione aumentativa e alternativa per lo sviluppo della Comunicazione Funzionale e della Comunicazione come scambio sociale.
Per questo Zo’è è in grado di fornire un mezzo alternativo di comunicazione a chi non è in grado di utilizzare la voce o i gesti per esprimere le proprie necessità.
COME FUNZIONA
Sviluppato in ambiente windows viene fornito su dispositivo tablet (pad) 10,1” modello ICONIA con un display luminoso touchscreen, autonomia di circa 7 ore per avere sempre a disposizione uno strumento in grado di aiutare le persone a comunicatore in base alle proprie esigenze e per una perfetta gestione dei contenuti. Sviluppato sulla base del “book-libro per la comunicazione” può essere adattato perfettamente alle esigenze di chi lo utilizza.Infatti è strutturato con categorie e oggetti della categoria che sono completamente personalizzabili con immagini-foto che già usiamo nella pratica quotidiana.
SE RISORSA RIABILITATIVA … COSTO ZERO
La famiglia può ottenere, gratuitamente, tramite la ASL di residenza la tecnologia assistiva, hardware e software, qualora la stessa sia considerata dall’Equipe che ha in carico il minore, risorsa importante a supporto di un percorso riabilitativo-educativo.
PER SAPERNE DI PIU’ – http://www.segnodigitale.net/comunicatore-dinamico-zoe.htm
Veramente interessante, spiegata benissimo. Complimenti